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Canottaggio

Canottaggio

Il pararowing, disciplina sportiva gestita dalla FIC (Federazione Italiana Canottaggio) è stato introdotto nel programma remiero internazionale nel 2003, durante i campionati del mondo di Milano, e nel 2005 è stato riconosciuto dal CIP. Possono partecipare alle gare pararowing atleti con differenti disabilità: visive, amputazioni e compromissioni agli arti, lesioni midollari e intellettive. Si può remare su barche di coppia col vogatore che usa due remi (uno per mano) e su barche di punta col vogatore che utilizza un solo remo con entrambe le mani. Le barche singole hanno i galleggianti laterali e il quattro con PR3Mix ha il timoniere.

Le imbarcazioni per il pararowing sono identiche a quelle del canottaggio olimpico. Gli scafi sono equipaggiati con speciali sedili che variano a seconda della disabilità dell'atleta. Ad oggi non ci sono altre specifiche prescrizioni riguardanti il sedile ad eccezione delle seguenti: la categoria PR3 ha il sedile scorrevole; le categorie PR2 hanno il sedile fisso, mentre le categorie PR1, maschile e femminile, hanno un sedile variabile a seconda della disabilità dell'atleta che consente un 'appoggio posturale' che garantisce il bilanciamento della seduta (in presenza di menomazione della spina dorsale, paralisi celebrale). Questo accorgimento consente alla parte superiore del corpo un appoggio in posizione fissa con il busto ancorato al sedile da una cinghia. I singoli (PR1W1x e PR1M1x) hanno galleggianti che agiscono da stabilizzatori e sono fissati agli scalmi della barca per garantire un ulteriore bilanciamento laterale. La distanza di gara per tutti è di 2000 metri. La prima partecipazione ai Giochi Paralimpici risale al 2008 quando a Pechino l'Italia vinse la medaglia d'oro nel quattro con misto. Oltre ai Giochi Paralimpici, European Rowing indice annualmente il Campionato Europeo, mentre World Rowing indice annualmente la Coppa del Mondo e il Campionato Mondiale. Il pararowing è consigliato poiché consente all'atleta di poter avere quel senso di libertà di movimento che normalmente non ha.

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